NUOVA ATTITUDINE ALL'ALTITUDINE di P. N. Heidenström*
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*Mia traduzione dall'originale inglese. Regola IAAF: una prestazione ottenuta con un vento a
favore entro il limite di 2 metri al secondo è omologabile.
Cosa c’è che non quadra? C’è che il 10.02 è da considerare illegale quanto il 9.91, anzi lo è di più perché ottenuto con l’aiuto dell’aria rarefatta degli oltre 2 mila metri di Città del Messico. Per attribuire il giusto valore alle due prestazioni bisognerebbe calcolare l’altitudine come vento equivalente, cioè considerarla come se fosse un soffio di vento dietro le spalle del velocista. Altra regola IAAF: una prestazione ottenuta sopra i mille metri viene contrassegnata con una "A" per differenziarla da quelle ottenute al livello del mare. Oggi i tempi ottenuti in altura non sono omologati come record del mondo. Ma ecco un nuovo caso particolare:
Qui invece hanno sbagliato a bollare il tempo con la famigerata "A". Infatti se l’atleta, un ragazzo di 17 anni, avesse corso a livello del mare, il suo tempo sarebbe stato lo stesso: avrebbe ottenuto un vento equivalente di +0.4 m/s: una bava di vento a favore. Così invece gli è stata negata la gioia del record del mondo della sua categoria. COME SI CALCOLA IL VENTO EQUIVALENTE PER 100 PIANI E 110 OSTACOLI, LUNGO E TRIPLO
PER I 200 METRI
La tabella 2 è chiaramente meno permissiva della Tabella 1. Praticamente tutte le gare di 200 metri disputabili a Città del Messico non sarebbero omologabili, tranne quelle in cui ci sono almeno 0.9 metri di vento contrario in pista!
PER I 400 METRI Visto che nei 400 metri il vento non viene misurato, ho deciso di convertire l’aiuto dell’altitudine in secondi.
Ed ecco l’elenco delle località ad elevata altitudine dove si disputano importanti gare di atletica:
Qui finisce l'articolo di P. N. Heidenström. RICONVERSIONE DI ALCUNI FAMOSI RECORD MONDIALI
Nuove tabelle depurate di queste prestazioni: |